Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle 16 edizioni quotidiane del Gr. Un appuntamento con la redazione che vi accompagna per tutta la giornata. Annunciati dalla “storica” sigla, i nostri conduttori vi racconteranno tutto quello che fa notizia, insieme alla redazione, ai corrispondenti, agli ospiti. La finestra di Radio Popolare che si apre sul mondo, a cominciare dalle 6.30 del mattino. Da non perdere per essere sempre informati.
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Il Mondo alla Radio 20.12.2024
Manage episode 456662587 series 2491082
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L’intervista col ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, la questione migratoria che preoccupa l’Europa e l’impegno dell’ufficio Onu per i rifugiati, poi il ciclone che ha devastato Mayotte e l’agricoltura al femminile in questa puntata de’ Il Mondo alla Radio Oggi negli studi di Radio Vaticana Vatican News abbiamo avuto ospite il Ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani. In una lunga intervista curata dal nostro direttore editoriale Andrea Tornielli e da Francesca Sabatinelli della redazione Mondo, il capo della Farnesina ha toccato tante tematiche, dalla presidenza italiana al G7, l’Ucraina, la Siria, l’Italia a fianco dei Paesi Invasi e il ruolo fondamentale dell’America per la pace sia tra Kiev e Mosca sia tra Israele e Palestina. Ma il ministro ha parlato anche del Giubileo, della questione migratoria e delle persecuzioni dei cristiani nel mondo. E la questione migratoria, affrontata anche nel Consiglio europeo a Bruxelles, continua a tenere banco. A preoccupare non è solo la Siria e le decisioni prese da molti paesi europei, Germania in testa, dalla caduta di Assad di congelare le domande d’asilo, dare lo stop ai rimpatri, in vista di una direttiva comune che però si stenta a trovare lasciando ai singoli stati il compito di decidere. Il problema sono tutte quelle aree del mondo colpite da guerre, da carestie, e calamità naturali, da cui la gente fugge. Su qualunque rotta, sia quella balcanica via terra sia quella oceanica e mediterranea via mare le persone continuano a morire. Le Nazioni Unite nei giorni scorsi hanno voluto dare delle rassicurazioni affermando che da adesso a giugno 2025, oltre 1 milione di siriani potrà fare ritorno nelle proprie case. L’intervista a Chiara Cardoletti Rappresentante per l’Italia, la Santa Sede e San Marino dell’UNHCR, Agenzia Onu per i Rifugiati Il presidente francese Macron è arrivato ieri nell'arcipelago di Mayotte, cinque giorni dopo il passaggio devastante del ciclone Chido, per constatare l'entità del disastro e fornire il suo sostegno ai Mahorai. La situazione resta estremamente difficile nel dipartimento piu' povero della Francia. Circa un terzo della popolazione vive nelle bidonville dunque in alloggi a dir poco precari. Il disastro ha lasciato i Mahorai in uno scenario apocalittico in cui hanno un disperato bisogno di acqua, cibo e riparo. Secondo i dati provvisori si sarebbero registrati ufficialmente 31 morti e circa 1.400 feriti, ma le autorità temono un bilancio molto più alto nelle baraccopoli trasformate in cimiteri a cielo aperto. Stabilire il numero delle vittime è difficile ha perché 1 abitante dell’isola su 3 è un fantasma da un punto di vista amministrativo. Sul posto con grande difficoltà stanno arrivando le squadre di Medici Senza Frontiere, noi abbiamo raggiunto Claudia Lodesani responsabile dei progetti di MSF per la Francia e Mayotte. Il ciclone Chido ha toccato anche il Mozambico portando devastazione su una situazione già estremamente difficile come testimonia ai nostri microfoni il Vicario di Maputo don Lorenzo Barro Quanta fatica e quando amore per la terra in quelle donne imprenditrici che decidono di tornare a coltivare la terra anche come modo per ridare valore a un territorio degradato o abbandonato, oppure per sposare uno stile di vita con tutte le difficoltà che esso comporta. Vi raccontiamo la storia di Maria Francesca Serra, una laurea in Ingegneria, che nel centro in Sardegna è tornata a gestire l’azienda del padre, Efisio, impegnata nella pastorizia Ma a che punto siamo con l’occupazione femminile? Secondo l’Istituto nazionale per le analisi delle politiche pubbliche il tasso di occupazione delle donne in Italia tra i 15 e i 64 anni è salito al 52,5%, con un incremento di 1,4 punti percentuali rispetto al 2022. Parallelamente, il tasso maschile si è attestato al 70,4%, segnando un divario pari al 17,9%. C’è un settore che attira molto, soprattutto le giovani ed è proprio l’agricoltura. In Italia sono oltre 200mila le imprese agricole a trazione femminile, che rappresentano circa un terzo del totale. Molte tra le imprenditrici sono under 35, due su tre hanno conseguito il diploma di laurea, e la tendenza generale è di coniugare tradizione e innovazione. Ridurre il divario di genere nell'accesso alle risorse produttive comporterebbe un aumento della produzione delle imprese agricole femminili del 20-30%, con benefici per l'economia e l'intera popolazione. “E’ necessario far conciliare di più il lavoro di cura della famiglia con la gestione dell’azienda”, ci hanno detto la Presidente di Confagricoltura Donna Alessandra Oddi Baglioni, e l’attrice Maria Grazia Cucinotta, che viene da una famiglia di agricoltori E di occupazione femminile si è parlato anche a Labordì, l’evento di formazione e orientamento per ragazze e ragazzi delle scuole superiori, che viene organizzato ogni anni dalle Acli di Roma. Il commento della presidente delle Acli di Roma Lidia Borzì La rubrica Topic Trend con Matteo Valsecchi, giornalista di TV Sorrisi &Canzoni In conduzione: Cecilia Seppia In redazione: Cecilia Seppia, Michele, Raviart, Alessandro Guarasci In regia: Alberto Giovannetti
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35集单集
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A preoccupare non è solo la Siria e le decisioni prese da molti paesi europei, Germania in testa, dalla caduta di Assad di congelare le domande d’asilo, dare lo stop ai rimpatri, in vista di una direttiva comune che però si stenta a trovare lasciando ai singoli stati il compito di decidere. Il problema sono tutte quelle aree del mondo colpite da guerre, da carestie, e calamità naturali, da cui la gente fugge. Su qualunque rotta, sia quella balcanica via terra sia quella oceanica e mediterranea via mare le persone continuano a morire. Le Nazioni Unite nei giorni scorsi hanno voluto dare delle rassicurazioni affermando che da adesso a giugno 2025, oltre 1 milione di siriani potrà fare ritorno nelle proprie case. L’intervista a Chiara Cardoletti Rappresentante per l’Italia, la Santa Sede e San Marino dell’UNHCR, Agenzia Onu per i Rifugiati Il presidente francese Macron è arrivato ieri nell'arcipelago di Mayotte, cinque giorni dopo il passaggio devastante del ciclone Chido, per constatare l'entità del disastro e fornire il suo sostegno ai Mahorai. La situazione resta estremamente difficile nel dipartimento piu' povero della Francia. Circa un terzo della popolazione vive nelle bidonville dunque in alloggi a dir poco precari. Il disastro ha lasciato i Mahorai in uno scenario apocalittico in cui hanno un disperato bisogno di acqua, cibo e riparo. Secondo i dati provvisori si sarebbero registrati ufficialmente 31 morti e circa 1.400 feriti, ma le autorità temono un bilancio molto più alto nelle baraccopoli trasformate in cimiteri a cielo aperto. Stabilire il numero delle vittime è difficile ha perché 1 abitante dell’isola su 3 è un fantasma da un punto di vista amministrativo. Sul posto con grande difficoltà stanno arrivando le squadre di Medici Senza Frontiere, noi abbiamo raggiunto Claudia Lodesani responsabile dei progetti di MSF per la Francia e Mayotte. Il ciclone Chido ha toccato anche il Mozambico portando devastazione su una situazione già estremamente difficile come testimonia ai nostri microfoni il Vicario di Maputo don Lorenzo Barro Quanta fatica e quando amore per la terra in quelle donne imprenditrici che decidono di tornare a coltivare la terra anche come modo per ridare valore a un territorio degradato o abbandonato, oppure per sposare uno stile di vita con tutte le difficoltà che esso comporta. Vi raccontiamo la storia di Maria Francesca Serra, una laurea in Ingegneria, che nel centro in Sardegna è tornata a gestire l’azienda del padre, Efisio, impegnata nella pastorizia Ma a che punto siamo con l’occupazione femminile? Secondo l’Istituto nazionale per le analisi delle politiche pubbliche il tasso di occupazione delle donne in Italia tra i 15 e i 64 anni è salito al 52,5%, con un incremento di 1,4 punti percentuali rispetto al 2022. Parallelamente, il tasso maschile si è attestato al 70,4%, segnando un divario pari al 17,9%. C’è un settore che attira molto, soprattutto le giovani ed è proprio l’agricoltura. In Italia sono oltre 200mila le imprese agricole a trazione femminile, che rappresentano circa un terzo del totale. Molte tra le imprenditrici sono under 35, due su tre hanno conseguito il diploma di laurea, e la tendenza generale è di coniugare tradizione e innovazione. Ridurre il divario di genere nell'accesso alle risorse produttive comporterebbe un aumento della produzione delle imprese agricole femminili del 20-30%, con benefici per l'economia e l'intera popolazione. “E’ necessario far conciliare di più il lavoro di cura della famiglia con la gestione dell’azienda”, ci hanno detto la Presidente di Confagricoltura Donna Alessandra Oddi Baglioni, e l’attrice Maria Grazia Cucinotta, che viene da una famiglia di agricoltori E di occupazione femminile si è parlato anche a Labordì, l’evento di formazione e orientamento per ragazze e ragazzi delle scuole superiori, che viene organizzato ogni anni dalle Acli di Roma. Il commento della presidente delle Acli di Roma Lidia Borzì La rubrica Topic Trend con Matteo Valsecchi, giornalista di TV Sorrisi &Canzoni In conduzione: Cecilia Seppia In redazione: Cecilia Seppia, Michele, Raviart, Alessandro Guarasci In regia: Alberto Giovannetti
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