DA NORD A SUD ITALIA L’ACQUA POTABILE È CONTAMINATA DA PFAS, IL REPORT DI GREENPEACE
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E’ stata presentata da Greenpeace la prima mappa della contaminazione da PFAS nelle acque potabili italiane.
Degli oltre 260 campioni analizzati in 235 comuni italiani è risultato che il 79% di essi risulta inquinato da Pfas, gruppo di sostanze chimiche artificiali e cancerogene, usate in numerosi processi industriali e prodotti di largo consumo sino dagli anni ’50. Sono “inquinanti eterni“, resistenti alla decomposizione e che si accumulano in maniera persistente negli esseri umani e nell’ambiente.
“Chiediamo un’acqua potabile pulita e non contaminata!“, denuncia GreenPeace che sottolinea come, pur essendo stato analizzato un numero di campioni differente, sono almeno 3, in ogni Regione, i campioni risultati contaminati da Pfas, eccezion fatta per la Valle d’Aosta dove i campioni contaminati erano 2 su un totale di 2 quelli analizzati. Le peggiori il Veneto, la Valle d’Aosta, la Liguria e il Trentino Alto Adige.
Le aree in cui la contaminazione da Pfas è più grave risultano essere anche quelle dove è maggiore l’industrializzazione. A Brescia osservato speciale è Palazzolo sull’Oglio, che risulta essere al terzo posto della classifica dei primi 10 Comuni per valori massimi di Pfas. Nel comune bresciano il valore superava i 25 nanogrammi per litro. Le città con le concentrazioni più elevate sono risultate Arezzo, Milano (Via Padova) e Perugia.
Il 7 febbraio GreenPeace annuncia una mobilitazione quando, al tribunale di Vicenza, ci sarà una delle fasi del “processo ambientale più grande della storia italiana sia per la popolazione impattata sia per il numero di parte civili coinvolte, che riguarda proprio la contaminazione da Pfas”, fa sapere l’organizzazione ambientalista.
Radio Onda d’Urto ha intervistato il curatore del report, Giuseppe Ungherese, responsabile della campagna inquinamento di GreenPeace Italia. Ascolta o scarica.
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