This episode dives into the significant political question posed by Ronald Reagan during the closing moments of his 1980 presidential debate with Jimmy Carter: 'Are you better off than you were four years ago?' Ken Woodward explores the context of the 1980 political climate, marked by economic difficulties, high inflation, unemployment, and international issues such as the Iran hostage crisis and concerns about U.S. global standing and nuclear threats. Reagan's question, which became iconic in U.S. political discourse, was noted for its simplicity, personal relevance, emotional resonance, and strategic timing. The question invited voters to reflect on their circumstances rather than abstract policies, ultimately contributing to Reagan's landslide victory. The episode details six crucial lessons for crafting influential questions, emphasizing audience perspective, engagement, simplicity, timing, self-reflection, and a call to action. Listeners are encouraged to consider how such questions have shaped their decisions and to apply these insights in personal and professional contexts. This Curated Questions episode can be found on all major platforms and at CuratedQuestions.com . Keep questioning! Episode Notes [01:58] Setting the Stage: The 1980 Presidential Debate [04:24] Reagan's Memorable Question [06:01] Impact and Aftermath of the Debate [06:45] Analyzing the Rhetorical Question [13:06] Lessons from Reagan's Question [16:05] Modern Applications and Reflections [18:04] Conclusion and Call to Action Resources Mentioned Ronald Reagan Jimmy Carter Beauty Pill Producer Ben Ford Questions Asked Are you better off now than you were four years ago? Is it easier for you to go and buy things in the stores than it was four years ago? Is there more or less unemployment in the country than there was four years ago? Is America as respected throughout the world as it was? Do you feel that our security is as safe, that we're as strong as we were four years ago? Where do you feel it in your body? What emotions come to the surface? What pictures race through your mind? Would it kill you to stop chewing your food with your mouth open? What is your number seven? What comes to mind? Did you feel the knee-jerk need to answer right away when your politician asked? Did you actually do the homework to determine what factors were most important to you, then look at data vice depending on emotion? Is it any easier to see why someone in a different circumstance may answer differently than you? How did the question affect your answer when the opposing politician asked it? Did you use the same metric for the candidates or give your preferred candidate extra leeway? What famous questions continue to pop up in your world?…
Tutto il mondo, l’8 dicembre 2024, ha ammirato lo splendore di Notre-Dame, ricostruita dopo il devastante incendio del 15 aprile 2019, in tutta la bellezza delle sue vetrate, delle sue torri, e soprattutto della sua guglia centrale. E tutto il mondo ha definito un vero e proprio miracolo lo sforzo collettivo che ha permesso di compiere l’opera di restauro in soli cinque anni.Ma perché la bellezza della cattedrale di Notre-Dame ci emoziona? La ragione è che, dietro la sua bellezza, la nostra intelligenza e il nostro cuore colgono una verità profonda. Il bello infatti è sempre vero e il vero è sempre bello. Qual è questa verità? I costruttori di Notre-Dame si sono ispirati a un’idea di ordine, di misura, di armonia, che hanno espresso in luce e in pietra
Tutto il mondo, l’8 dicembre 2024, ha ammirato lo splendore di Notre-Dame, ricostruita dopo il devastante incendio del 15 aprile 2019, in tutta la bellezza delle sue vetrate, delle sue torri, e soprattutto della sua guglia centrale. E tutto il mondo ha definito un vero e proprio miracolo lo sforzo collettivo che ha permesso di compiere l’opera di restauro in soli cinque anni.Ma perché la bellezza della cattedrale di Notre-Dame ci emoziona? La ragione è che, dietro la sua bellezza, la nostra intelligenza e il nostro cuore colgono una verità profonda. Il bello infatti è sempre vero e il vero è sempre bello. Qual è questa verità? I costruttori di Notre-Dame si sono ispirati a un’idea di ordine, di misura, di armonia, che hanno espresso in luce e in pietra
Le foibe: un genocidio comunista Il 10 febbraio di ogni anno si commemorano le vittime dei massacri delle foibe e dell'esodo della popolazione della Venezia Giulia e della Dalmazia. La “Giornata del ricordo”, istituita con la legge 30 marzo 2004 n. 92, ha infatti stabilito questa data per "conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”.Le foibe nel loro significato geografico sono delle voragini, strette e profonde, che si aprono nei territori dell’Istria, della Dalmazia e del Friuli Venezia-Giulia, Ma sotto l’aspetto storico, la parola foibe indica le efferate violenze compiute in queste regioni dai partigiani comunisti jugoslavi, tra l’autunno del 1943 e il 1947, ben dopo la conclusione della guerra. Migliaia di italiani vennero “infoibati” ovvero gettati in queste orrende cavità, dopo essere stati assassinati, ma spesso ancora vivi, morendo tra atroci sofferenze.Questo assassinio di massa faceva parte del progetto politico di Josip Brosz Tito, segretario generale del Partito Comunista di Jugoslavia, che, con l’aiuto della Russia sovietica, a partire dal 1941, si mise alla testa di un Esercito popolare di Liberazione contro le forze di occupazione italo-tedesche. Il maresciallo Tito fu poi capo della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia dal 1945 fino alla sua morte nel 1980. Il piano di Tito prevedeva l’annessione della Venezia-Giulia e di altre terre allora italiane alla nuova Jugoslavia comunista, come in parte avvenne. Per raggiungere l’obiettivo era necessario eliminare fisicamente ogni possibile oppositore, indipendentemente dalle sue complicità con i tedeschi e il passato regime fascista. Si trattava soprattutto di distruggere la vecchia classe dirigente, come avveniva in tutti i paesi in cui il comunismo prendeva il potere. Furono prese di mira dunque anche personalità di orientamento moderato e antifascista, compresi alcuni cattolici e liberali che militavano nel Comitato di Liberazione Nazionale (CNL). Tutti coloro che venivano ritenuti contrari al progetto di espansione slavo-comunista venivano trucidati o avviati nei campi di concentramento.Gli storici stimano che oltre 10 mila persone furono gettate vive o morte nelle foibe, tra l’8 settembre 1943 e il 10 febbraio 1947, giorno della firma dei Trattati di Pace di Parigi, che assegnavano alla Jugoslavia, i territori, già italiani dell’Istria, del Quarnaro, della città di Zara con la sua provincia e della maggior parte della Venezia Giulia. L'occupazione jugoslava fu causa non solo del fenomeno delle foibe, ma anche di massicce deportazioni nei campi di concentramento jugoslavi e dell’esodo di circa 300mila giuliani, istriani, fiumani e dalmati. Il massacro ebbe inizio in Istria dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943. Nel momento in cui l’esercito italiano si sbandò, i partigiani di Tito, avviarono il terrore, con arresti, uccisioni, infoibamenti di italiani. Il 16 settembre fu arrestato dalle milizie comuniste il parroco di Villa di Rovigno Angelo Tarticchio. Dopo averlo torturato, i partigiani lo trascinarono presso Baksoti (Lindaro), dove assieme a 43 prigionieri, legati con filo spinato, venne ucciso con una raffica di mitragliatrice e gettato in una cava di bauxite. Quando un mese più tardi il corpo fu riesumato dai Vigili del Fuoco di Pola, lo si trovò nudo, con una corona di spine conficcata sulla testa e i genitali tagliati e conficcati nella bocca. Pochi giorni dopo, il 25 settembre, venne catturata a Visinada, insieme ad altri membri della sua famiglia, Norma Cossetto, una giovane ventitreenne. Dopo essere stata sottoposta a brutali sevizie da parte dei suoi carcerieri, nella notte tra il 4 e il 5 ottobre 1943, la giovane fu gettata viva, legata a altre vittime, nella foiba di Villa Surani. In Istria, nell’antico castello Montecuccoli di Pisino, era insediato un feroce tribunale rivoluzionario. I condannati venivano legati con filo di ferro spinato e trasportati sull’orlo delle foibe dove erano uccisi a colpi di mitra e di fucile. In molte occasioni, prima dell’esecuzione, i prigionieri erano obbligati a spogliarsi completamente in modo da cancellare ogni possibile traccia della loro identità.La seconda ondata di infoibamenti avvenne nel 1945, quando l’esercito di Tito invase la Venezia Giulia, giungendo a Trieste prima delle forze Alleate. Simbolo di queste stragi è la cosiddetta "Foiba di Basovizza", un pozzo minerario che, nel maggio 1945, divenne un luogo di esecuzioni sommarie per prigionieri, militari, poliziotti e civili, arrestati dai partigiani comunisti. A Basovizza arrivavano gli autocarri della morte con il loro carico di disgraziati. Questi, con le mani straziate dal filo di ferro e spesso avvinti fra loro a catena, venivano sospinti a gruppi verso l'orlo dell'abisso. Una scarica di mitra ai primi faceva precipitare tutti nel baratro. Il termine genocidio, con cui si intende definire il deliberato sterminio di un popolo o di una parte di esso, non è improprio per connotare questa “pulizia etnica”. Bisogna ricordare però che la violenza dei partigiani di Tito non si limitò a colpire gli italiani, colpevoli di difendere la propria identità nazionale, ma si estese anche contro tutti quei militari e civili, sloveni e croati, che si opponevano all’instaurazione di una Repubblica comunista in Jugoslavia. La dimensione ideologica dell’eccidio era per certi versi più profonda di quella etnica e nelle foibe, italiani, tedeschi e slavi mischiarono spesso il loro sangue.Il dramma delle foibe va inserito all’interno di un processo rivoluzionario che ha le sue origini in Francia nel 1789. Il primo genocidio sistematico dalla storia fu infatti quello del popolo vandeano, che tra il 1793 e il 1797 si oppose alla Rivoluzione francese. Il maresciallo Tito attuava i principi della Rivoluzione francese e di quella comunista, secondo cui tutti i nemici della libertà e dell’uguaglianza, anche se solo “sospetti”, vanno drasticamente eliminati. I crimini contro l’umanità che ancora oggi insanguinano il mondo sono figli di questa filosofia rivoluzionaria. E la giornata della memoria dedicata alle foibe ci ricorda anche questo. (Roberto de Mattei).…
La prima festa che la Chiesa celebra, dopo la Purificazione della Beata Vergine e la presentazione al Tempio di Gesù, è quella del vescovo e martire san Biagio. Il suo nome è ricordato dalla liturgia il 3 febbraio, giorno in cui è tradizione benedire la gola dei fedeli con due candele incrociateSan Biagio è stato un vescovo armeno vissuto tra il III e il IV secolo d.C. Originario di Sebaste, (attuale Sivas, Turchia), studiò la filosofia e la medicina. Nell’esercizio di quest’ultima disciplina dimostrò una grande competenza e amore del prossimo, per cui alla morte del vescovo di Sebaste, fu chiamato a succedergli a voce di popolo, divenendo così medico delle anime e dei corpi. Dopo la firma dell’editto di Milano del 313, che concedeva la libertà di culto ai cristiani, l’imperatore Costantino assegnò a suo cognato Licinio, autorità sulle regioni orientali dell’impero.…
Nel mese di gennaio si celebra la festa liturgica di san Francesco di Sales, ma ricorre anche un altro anniversario, la sua proclamazione a patrono dei giornalisti e degli scrittori cattolici, avvenuta il 26 gennaio 1923. Francesco di Sales nacque il 21 agosto 1567 nel ducato di Savoia. Studiò a Parigi e quindi a Padova. Ordinato sacerdote nel 1593 e consacrato Vescovo di Ginevra 1'8 dicembre 1602, morì il 28 dicembre del 1622 a Lione, all’età di 52 anni.…
Tutti conoscono i santuari mariani di Loreto e Pompei e, a Roma, le grandi basiliche, ma non tutti sanno che nel cuore della città eterna esiste una piccola basilica parrocchiale, Sant’Andrea delle Fratte, conosciuta anche con il nome di Santuario della Madonna del Miracolo. Qui, infatti, il 20 gennaio del 1842 la Madonna apparve all’ebreo Alfonso Ratisbonne e lo convertì istantaneamente. Una lapide posta in uno dei pilastri della cappella dell’apparizione, così ricorda l’avvenimento: “ Il 20 gennaio 1842, Alfonso Ratisbonne, venne qui ebreo indurito. La Vergine gli apparve come tu la vedi. Cadde ebreo si rialzò cristiano. Straniero: porta con te questo prezioso ricordo della misericordia di Dio e del potere della SS. Vergine ”.…
Nel primo Giubileo della Chiesa, indetto nell’anno 1300 da Bonifacio VIII, il Papa attraverso la promulgazione della prima grande indulgenza plenaria, volle esprimere la plenitudo potestatis della Chiesa e la fede del mondo cristiano nell’unico Vicario di Cristo. Il Giubileo del 2025 indetto da papa Francesco è un’occasione per rinnovare questa fede, ricordando la missione di Roma, città giubilare per eccellenza, perché ospita la sede del Pastore universale della Chiesa. Per questo il destino di Roma è il destino della Chiesa, Vogliamo ricordare questa verità con le parole del cardinale Eugenio Pacelli, futuro Papa Pio XII, in una conferenza che tenne su Il sacro destino di Roma, il 22 febbraio 1936 alla Sala Borromini, nella Chiesa nuova. Ascoltiamolo: “Roma è una parola di mistero, come un mistero è il destino di Roma, città eterna, non tanto per i secoli che vanta del passato, come per quelli c…
Il 24 dicembre, con l’apertura della Porta santa di San Pietro, Papa Francesco ha inaugurato il Giubileo 2025. Il Papa ha attraversato la soglia della Porta per entrare nella Basilica, mentre risuonavano le parole del Vangelo di Giovanni, “ Io sono la Porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato ”, e poi quelle del Salmo 118, “ È questa la porta del Signore, per essa entrano i giusti ”. Dietro di lui una processione con i cardinali, vescovi, sacerdoti e alcune famiglie rappresentanti dei cinque continenti. Il 26 dicembre il Papa ha aperto, per la prima volta in un Giubileo ordinario, una Porta santa nel carcere romano di Rebibbia e il 29 dicembre quella della Basilica di San Giovanni in Laterano, cattedrale di Roma. Contemporaneamente l’anno giubilare è stato aperto da tutti i vescovi del mondo.La tradizione vuole che ogni Giubileo venga proclamato tramite la pubblicazione di una bolla papale d’Indiz…
La Siria, su cui in questi giorni è concentrata l’attenzione di tutto il mondo, è un paese antico e travagliato, che ha avuto l’onore di essere ricordato nel Vangelo, assieme al suo governatore Quirinio, nel passo in cui san Luca rievoca con lo stile sobrio che gli è proprio il mistero della Natività. “ In quei giorni - si legge - un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio” (Lc, 2, 2 ).…
Tutto il mondo, l’8 dicembre 2024, ha ammirato lo splendore di Notre-Dame, ricostruita dopo il devastante incendio del 15 aprile 2019, in tutta la bellezza delle sue vetrate, delle sue torri, e soprattutto della sua guglia centrale. E tutto il mondo ha definito un vero e proprio miracolo lo sforzo collettivo che ha permesso di compiere l’opera di restauro in soli cinque anni.Ma perché la bellezza della cattedrale di Notre-Dame ci emoziona? La ragione è che, dietro la sua bellezza, la nostra intelligenza e il nostro cuore colgono una verità profonda. Il bello infatti è sempre vero e il vero è sempre bello. Qual è questa verità? I costruttori di Notre-Dame si sono ispirati a un’idea di ordine, di misura, di armonia, che hanno espresso in luce e in pietra…
Il 13 dicembre si festeggia la memoria di santa Lucia, vergine e martire. Lucia, patrona di Siracusa, è una delle tre glorie della Sicilia cristiana accanto a sant’Agata e a santa Rosalia, che brillano rispettivamente a Catania e a Palermo. Il suo nome ha l’onore di trovarsi unito a quello di Agata, di Agnese e di Cecilia nel Canone della Messa.…
Lo sguardo dei santi è diverso da qualsiasi altro sguardo: esprime la vita della loro anima. Ma non è facile raffigurarlo. E’ più facile per un artista ritrarrre le fisionomie di uomini o donne devastati dal vizio, che quelle di sante o di santi, che nei tratti del volto esprimono le loro virtù. Un merito della copertina del libro di Cristina Siccardi dedicato a santa Chiara d’Assisi, appena pubblicato dalle edizioni Sugarco, con una prefazione di padre Serafino Tognetti, è proprio questo. L’ artista romana Barbara Ferabecoli ha saputo esprimere con maestria il volto di santa Chiara nel quadro eseguito per la copertina di questa bella biografia, che ha per titolo Santa Chiara senza filtri e per sottotitolo Le sue parole, i suoi atti, il suo sguardo. In questo libro, che considero una delle sue opere migliori, Cristina Siccardi, più che raccontare la vita di santa Chiara ne tratteggia, con efficacia il carattere, la fisionomia spirituale.…
Il “ fantasma del patriarcato” è il tema di un editoriale del quotidiano “Il Messaggero” pubblicato il 24 novembre a firma del sociologo Luca Ricolfi. Scrive Ricolfi: “ Chiunque neghi l’esistenza del patriarcato viene guardato con stupefatto rimprovero, come se avesse osato negare la Shoah. La ragione è semplice: siamo stati talmente martellati dalla tesi che la violenza sulle donne dipende dalla sopravvivenza del patriarcato che, per molti, negare il patriarcato suona come negare la violenza sulle donne. Eppure, se lasciamo per un attimo gli ardori ideologici dei credenti nel patriarcato, e ci concediamo il minimo sindacale di lucidità, non possiamo non vedere le ottime ragioni dei negazionisti. Che sono tante e solidissime.…
La Congregazione dei Chierici Regolari di San Paolo, conosciuta con il nome di Barnabiti, festeggia il terzo sabato del mese di novembre la Madonna della Divina Provvidenza, Mater Divinae Providentiae , alla quale riserva una particolare venerazione. Dopo la morte del fondatore di quest’ordine, sant’Antonio Maria Zaccaria (1502-1539), il culto alla Divina Provvidenza venne espresso dalla devozione verso un quadro dal titolo " Mater Divinae Providentiae ", dipinto da Scipione Pulzone da Gaeta intorno al 1580, ed esposto in ogni casa e cappella barnabita. Nel 1744 Benedetto XIV concesse una messa della beata Vergine Maria, Madre della Divina Provvidenza, venerata a Roma nella Chiesa di san Carlo detta «ai Catinari», da celebrarsi il sabato che precede la terza domenica di novembre. Il 5 agosto 1896, padre Benedetto Nisser, Superiore Generale dei Barnabiti, stabilì che ogni chierico regolare doveva avere una copia di tale dipinto nella propria residenza.…
Ad Amsterdam, nella notte fra giovedì 8 e venerdì 9 novembre, i tifosi israeliani giunti nella città olandese per assistere alla partita dell’Europe League fra l’Ajax (la squadra di casa) e il Maccabi di Tel Aviv, sono stati aggrediti da gruppi organizzati di musulmani.
Consolatrix afflictorum, “Consolatrice degli afflitti”, è uno dei titoli che vengono attribuiti alla Madonna dalle Litanie Lauretane, ma prima ancora, da tempo immemorabile, dalla pietà popolare. Il mondo, oggi come sempre, vive nell’afflizione. Se apriamo le pagine dei giornali siamo impressionati dal moltiplicarsi non solo di tragedie individuali, ma di drammi collettivi: guerre, sciagure naturali e calamità di ogni genere. Basta del resto volgere lo sguardo attorno a noi, per incontrare ogni giorno una moltitudine di sofferenze fisiche e morali, che colpiscono le famiglie, gli amici, i conoscenti e che ci ricordano che la terra è una “valle di lacrime”. La terra è una valle di lacrime a causa del peccato originale e dei peccati attuali che ogni giorno vengono commessi. E’ questa una verità della nostra fede: il peccato è la causa di tutti i mali che inondano l’universo. E per riscattarci dal peccato, per aprirci le porte della felicità eterna, Gesù Cristo, come ci insegna il Credo, “ fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, mori e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre ”.…
欢迎使用Player FM
Player FM正在网上搜索高质量的播客,以便您现在享受。它是最好的播客应用程序,适用于安卓、iPhone和网络。注册以跨设备同步订阅。